Figli di Santa Maria Immacolata: chi sono? Dove tendono? Quale è il loro scopo?

Logo della Congregazione dei Figli di Santa Maria Immacolata

Quale è il ruolo specifico che devono svolgere nella Chiesa?

A partire da queste domande possiamo fin da subito notare che i Figli di Santa Maria Immacolata non sono, all’interno della Chiesa, religiosi qualunque, cioè senza fisionomia, ma che essi hanno ricevuto un dono specifico, che deriva da Dio stesso attraverso il fondatore, e ad esso tende tutta la loro attività e il loro impegno.

Impegnandosi a seguire fedelmente i consigli evangelici, vivono in comunità caratterizzate dallo spirito di famiglia e lavoriamo per la Chiesa e nella Chiesa per la salvezza dei fratelli.

L’amore e l’entusiasmo per Cristo e per i giovani li ha condotti a “evangelizzare” il cammino educativo, l’istruzione, la proposta e l’accompagnamento vocazionale”.

Sono per loro un’urgenza apostolica le vocazioni che desiderano essere conosciute, riconosciute, sostenute, accompagnate, aiutate a crescere nella coscienza del dono e nel cammino della risposta…

NATURA

Il titolo della Congregazione, cioè Figli di Maria, è segno dell’impronta del fondatore e del programma di vita dei Figli di Santa Maria Immacolata. Sono una famiglia religiosa di diritto pontificio con voti pubblici, fondata dal sacerdote Giuseppe Frassinetti. Riconoscono come Madre e Patrona Maria Santissima Immacolata, a cui la loro opera è dedicata fin dalle origini.

FINE

Il fine a cui tendono è la perfezione della carità, che si raggiunge con la pratica dei consigli evangelici vissuti nei tre voti di povertà, castità ed obbedienza, osservando le costituzioni, impegnandosi nell’apostolato e rimanendo in intima unione con Gesù Sommo ed Eterno Sacerdote.

APOSTOLATO

L’apostolato specifico dei Figli di Santa Maria Immacolata è:

  • promuovere, curare, sostenere, assistere le vocazioni religiose e sacerdotali
  • attendere inoltre all’orientamento, all’educazione ed istruzione della gioventù e al ministero apostolico.

La Congregazione attua queste forme di apostolato anche tra coloro che non hanno ricevuto il messaggio evangelico, ed intende informare del fine vocazionale tutti i suoi membri e tutte le sue opere per quanto lo consenta la loro natura. Per questo i Figli di Santa Maria Immacolata sono una Congregazione: educativa, vocazionale e missionaria.

SPIRITUALITÀ

La tensione alla unione con Dio rende coscienti i membri che sono chiamati alla santità, come insegna il Frassinetti, il che significa vivere sempre in grazia di Dio, per diventare veri figli di Dio.

  • L’icona di Maria Immacolata è il modello della vita religiosa dei Figli di Maria. Lei Vergine e Madre veglia sui suoi figli, che da parte loro si impegnano a diffondere il culto all’Immacolata Concezione.
  • Ogni comunità è come una famiglia unita nel nome del Signore. L’atmosfera che in esse regna è fraterna; si collabora e ci si aiuta a vicenda.
  • La vita comune si manifesta principalmente nella preghiera in comune, nel prendere insieme i pasti e nel lavoro apostolico; si rafforza nella condivisione fraterna dei beni sia materiali che spirituali.
  • Il lasciare la famiglia di origine per crearne un’altra ha lo scopo di trovarne una migliore e più grande nella Congregazione e con essa nella Chiesa.
  • L’accoglienza è nota caratteristica che deriva dalla tradizione dei primi padri. L’ospite è accolto come fratello e viene trattato come uno della comunità. Egli partecipa agli atti comunitari e prende il cibo insieme ai religiosi.
  • La fedeltà al Papa e alla voce della Chiesa è una eredità preziosa che deriva dal Frassinetti e che continuamente si deve richiamare alla memoria. “In forza del voto il religioso è obbligato anche ad obbedire al Romano Pontefice, quale Supremo Superiore”.

Giuseppe Frassinetti

Fondatore della Congregazione dei Figli di Santa Maria Immacolata è il servo di Dio Giuseppe Frassinetti, sacerdote zelante e parroco della diocesi di Genova. Nacque a Genova il 15 dicembre 1804. Era figlio di Giovanni Battista e di Angela Viale. Ebbe tre fratelli: Francesco, Giovanni e Raffaele ed una sorella: Paola. Tutti e tre i fratelli divennero sacerdoti e la sorella suora, anzi fondatrice della Congregazione delle Suore Dorotee. Nel 1984 è stata canonizzata ed è perciò santa Paola Frassinetti.

Un avvenimento della sua infanzia, che gli rimase profondamente impresso, segnò il corso della sua vita: l’affidamento e la consacrazione della sua tenera esistenza da parte della mamma alla Madonna nel santuario della “Madonnetta”.

Nell’anno 1827, terminati gli studi teologici nel seminario di Genova fu ordinato sacerdote. Iniziò immediatamente il suo zelante lavoro apostolico prima come parroco di Quinto al Mare e poi nella parrocchia di Santa Sabina a Genova.

Creò molte associazioni e gruppi: per i giovani organizzò corsi catechistici e oratori, per i lavoratori si impegnò nella difesa del posto e per i diritti sul lavoro. Non trascurò l’assistenza spirituale negli ospedali e nelle prigioni di Genova. Scrisse molti libri di spiritualità, di teologia pastorale e morale avendo l’accortezza di poter essere capito dalla gente semplice e non istruita. In modo particolare si occupò della formazione dei sacerdoti giovani, dei chierici e della gioventù. Difese strenuamente la fede cattolica dagli attacchi dei protestanti e dei massoni rivoluzionari e a causa della sua fedeltà al papa dovette allontanarsi da Genova per 14 mesi e vivere nascosto sotto falso nome…
Nel 1861 fondò la PIA UNIONE DEI FIGLI DI SANTA MARIA IMMACOLATA i cui membri, sebbene vivessero “nel secolo”, avevano una particolare regola di vita. Nel 1866 insieme a tre membri di essa iniziò nella sua canonica una forma di vita comune.

Poco dopo questa comunità incominciò ad accogliere e sostenere i giovani, che volevano diventare sacerdoti ma che non avevano i mezzi per pagarsi gli studi in seminario. Da questa prima comunità ebbe i suoi inizi la CONGREGAZIONE DEI FIGLI DI SANTA MARIA IMMACOLATA.
Il 2 gennaio 1868 improvvisamente il Frassinetti si ammalò e con il conforto dei santi sacramenti rese pochi giorni dopo la sua bell’anima a Dio.
La fama di santità che lo circondava da vivo, continuò anche dopo la morte, perciò il vescovo di Genova nel 1916 decise di iniziare il processo di canonizzazione.

L’assise dei Cardinali e dei Vescovi nella riunione ordinaria del 9 aprile 1991 ha riconosciuto che il Servo di Dio Giuseppe Frassinetti ha esercitato in modo eroico le virtù teologali e cardinali e le altre virtù ad esse collegate. Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo secondo il 14 maggio dello stesso anno ha promulgato il decreto della “Venerabilità” del Servo di Dio.